sabato 24 maggio 2014

I bambini e le bambine hanno diritto a servizi di qualità

Ci risiamo , qualche giorno fa ho letto, da qualche parte, della   volontà espressa dal Ministro attuale della Pubblica Istruzione di anticipare a cinque anni la scuola primaria...
Ora sappiamo tutti che non è la prima volta che si parla di anticipo. Tutto sommato potrebbe anche essere fuorviante mettere, come faccio io ora, un muro di fronte alla proposta.
Il fatto è che non accetto il termine anticipo. Il suo significato sta nel  : "Fare prima..."
Tutto si può fare a patto che si tengano presenti alcune condizioni. Ad esempio: è a tutti chiaro cosa significa questo passaggio per i bambini?  Abbiamo chiarito oltre alla semplice considerazione della temporalità della scuola di cosa hanno bisogno i bambini? Abbiamo una idea di bambino condivisa?
Tutto si può fare ma...  i bambini iniziano la scuola a cinque anni con una progettazione educativa che richiama i diritti dell'infanzia o è  unicamente una scelta dettata  da una esigenza efficientistica adultocentrica ?
La nostra società sembra impazzire, noi adulti  siamo  in balia di un tempo frenetico, sempre più ridotto per le relazioni, sempre più veloce. Abbiamo sempre meno tempo per...la velocità  non aiuta a vedere, ad ascoltare i bisogni profondi. Stiamo diventando "ciechi". Non vediamo più i nostri figli e pretendiamo che siano più efficienti anche loro...
I bambini hanno dei tempi diversi da quelli degli adulti, hanno bisogno di tempo,  dei loro tempi. E. Pikler ha titolato uno dei suoi libri "DATEMI TEMPO". una considerazione che dovrebbe diventare un'icona per noi adulti.Ok a scuola a cinque anni purché quello che chiediamo ai bambini non sia pretesa di anticipo ma consegni spazi, luoghi e relazioni legate ai bisogni di gioco,  al piacere della scelta; allo stare bene dentro e fuori di sè. Diamo tempo ai nostri bambini !Diamo loro la possibilità di crescere e di formarsi in modo armonico. 
I bambini hanno diritto a servizi di qualità. 

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