Inserisco alcune foto che , a caldo, giudico per la mia esperienza particolarmente indicative. Dalla prima "rubata" dal terrazzino dello studiolo si intravedono, se pure al coperto, i lettini dei bambini: qui appare del tutto naturale che i bambini dormano durante la giornata (sonnellino pomeridiano o mattutino) all'aperto anche nella stagione fredda. Una abitudine diffusa di questi territori , culturalmente accettata e che indubbiamente fa riflettere sull'importanza che ha l'ordine simbolico e su quanto questo sia determinante nell'accettare o meno abitudini e modi di "crescere" (anche molto diversi tra loro) i bambini.
Sorpresa...
Questa immagine ci mostra l'ex istituto di via Loczy condotto mirabilmente da Emmi Pikler per molti anni. La struttura è inserita in un quartiere residenziale di Buda ed è immersa nel verde.
Si respira un'aria serena e affascinante.
Curiosità...
In questo angolino situato nell'atrio sono in mostra elementi naturali, colti in parte nel giardino stesso. Semplicità, naturalità, bellezza...
Salendo le scalette di legno piccole e accoglienti sembra di entrare in un luogo quasi magico. Alle pareti sono appesi dei quadretti con le foto dei bambini che hanno vissuto a Loczy e che testimoniano la grandezza e la forza dell'esperienza Pikleriana.
Riconoscenza...
Libertà...
Il luogo è affascinante perchè fa respirare un'aria di grande rispetto per i bambini. Quel luogo costruito dalla Pikler, dove tante persone abbandonate e sole hanno potuto trovare una speranza non è oggi quello descritto dai testi e libri che conosciamo. Nel tempo si è inevitabilmente trasformato; si ritrovano oggetti, spazi...
Ciò che importa è la testimonianza indelebile e l'insegnamento rigoroso che lascia grazie all'opera di ricerca costruita negli oltre cinquant'anni di esperienze condotte dal gruppo originario.
Visitare Budapest in questi giorni è stato però illuminante per comprendere come la storia politica di questa nazione, la sua cultura dell'infanzia abbia segnato drasticamente il processo avviato dalla Pikler. Le parole che mi vengono in mente sono scoperta, diffusione, rifiuto, e anche rabbia.
Rifiuto perchè penso alla visita al museo dedicato all'infanzia dove stranamente non si ritrova nulla di Pikler e di Loczy. Tanti manifesti che mostrano l'evoluzione della cultura infantile in Ungheria senza una prova tangibile di un'eperienza che invece è interessantissima e soprattutto significativa per comprendere lo sviluppo dei bambini e delle bambine...
Di seguito alcune foto scattate al Nursery and Nursery Museum at Nagytemplom Streeet in Budapest.
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