RACCOLTA DI ESPERIENZE E PROGETTI
NELL'AMBITO DEL PROSSIMO CONVEGNO
NAZIONALE
A REGGIO EMILIA 21-23 FEBBRAIO 2014
"Educazione e (è) Politica"
In occasione del prossimo convegno
nazionale dei servizi educativi per l'infanzia, il Gruppo Nazionale Nidi e
Infanzia e il Centro Internazionale Loris Malaguzzi, in collaborazione con i
Coordinamenti pedagogici provinciali dell'Emilia-Romagna e con la rivista
"Bambini" intendono valorizzare, nelle Commissioni di lavoro, esperienze
e ricerche in ambito educativo 0-6 anni.
Il tema principale del convegno sarà il
rapporto tra educazione e politica
come specificato nel paragrafo “Le tesi del convegno”.
I servizi che ritengono di avere
sperimentato esperienze significative sono invitati a presentare le loro
proposte.
Ciascun servizio può inviare,
esclusivamente secondo le modalità e i tempi di seguito descritti, una sola proposta in cui si evidenzi la
progettazione, la sperimentazione e la documentazione di una esperienza significativa relativamente a uno dei temi qui di
seguito proposti, utilizzando la traccia indicata come spunto per presentare la
propria esperienza.
La documentazione, che non dovrà
superare le 3 cartelle, dovrà contenere i seguenti punti:
·
Area
tematica
·
Tipologia
di servizio: nido d'infanzia, scuola dell'infanzia, progetto 0/6 anni, servizi
integrativi (centri per bambini e genitori, spazi gioco, servizi domiciliari)
·
Titolo
dell'esperienza
·
Obiettivo/i
del progetto
·
Durata
complessiva del progetto e periodo di attuazione
·
Articolazione
del percorso (specificare anche se si tratta di un progetto che coinvolge più
comuni/più servizi/servizi di diverso ordine e grado, che nasce dalla
partecipazione delle famiglie/da un'esigenza formativa del personale/dalla
curiosità dei bambini…) e soggetto gestore
·
Contesto
sociale e politico in cui opera il/i servizio/i coinvolto/i (rete dei servizi,
scelte di politica dei servizi degli ultimi anni, dati demografici, liste
d'attesa.....)
·
Spazi
utilizzati (sezione, laboratori, atelier, luoghi all'esterno del servizio…)
·
Organizzazione
temporale della proposta
·
Soggetti
coinvolti (bambini, genitori, nonni, risorse del territorio, consulenti,
pedagogisti, formatori esterni…)
·
Verifica
e valutazione dell'esperienza (risultati attesi, risultati imprevisti,
raggiungimento di obiettivi inaspettati, elementi di criticità che possono
essere utili a colleghi che sono intenzionati ad attivare percorsi progettuali
simili)
·
Tipologia
di materiale di documentazione a disposizione
·
Eventuali
forme di pubblicazione (interna, in una mostra, con una casa editrice…)
·
Referente
del progetto
·
Recapito
telefonico/mail
·
Il materiale dovrà infine essere
integrato da un numero massimo di 5 foto, ovvero le più significative tra
quelle che potranno poi essere pubblicate sul poster che verrà realizzato
successivamente nel caso in cui l'esperienza sia scelta.
I servizi possono inviare la segnalazione esclusivamente via e-mail
all'indirizzo esperienze@educazioneepolitica.it entro
e non oltre il giorno 30 settembre.
Tra le esperienze raccolte ne saranno
scelte alcune che verranno contattate entro i mesi di ottobre/novembre per le
indicazioni in vista della predisposizione della relazione e del poster da
presentare alla relativa sessione del convegno.
La scelta delle esperienze verrà
effettuata da parte di una commissione in base ai seguenti criteri:
-
significatività
dei temi trattati e delle modalità di presentazione degli stessi,
-
esaustività
del progetto,
-
completezza
e significatività della documentazione,
-
originalità
dei contributi.
La scelta delle esperienze da parte
della commissione verrà inoltre attuata con l'attenzione a favorire il più
possibile, all'interno delle singole sessioni, l'eterogeneità di tipologie di
servizio (nidi, servizi integrativi, scuole dell'infanzia) e di provenienza
territoriale.
Per la Regione Emilia-Romagna la
segnalazione delle esperienze avverrà tramite i Coordinamenti pedagogici provinciali.
Nelle
altre Regioni il Gruppo territoriale potrà svolgere il ruolo di punto di
riferimento e di proposta
e sarà cura della commissione informare il Gruppo territoriale delle eventuali
altre esperienze pervenute in modo autonomo.
In ogni Commissione di lavoro si
presenteranno due/tre esperienze e vi sarà ampio spazio per il confronto, dato
che le Commissioni avranno luogo nei nidi e nelle scuole dell’infanzia del
Comune di Reggio, eccetto tre Commissioni più numerose che si svolgeranno al
Centro Internazionale Loris Malaguzzi.
Vi ringraziamo fin da ora per le proposte
che vorrete inviarci e vi auguriamo buon lavoro!
Le tesi del convegno
Ben-essere, convivenza civile ed equità
possono essere realizzate solo declinando in azioni due parole: Educazione e Politica
Solo la solidarietà di azione tra
educazione e politica può creare le condizioni perché tutti gli individui
diventino capaci di comprendere, capire, immaginare e valutare il mondo in cui
vivono perché la democrazia si fonda su cittadini consapevoli e competenti in
grado di orientare e sostenere una concreta idea di futuro.
I luoghi educativi, sin dai nidi e
dalle scuole d'infanzia, hanno il compito di far crescere cittadini
responsabili e per questo hanno bisogno di buone politiche per creare le
condizioni necessarie per svolgere questo ruolo.
Diceva Loris Malaguzzi: il rischio è
"di accedere, per equivoca via idealistica, al falso problema di
contrapporre in termini di supremazia e subalternità quello che invece (anche
tra politica e pedagogia) va visto in chiave di rapporto. Per quanto faticoso
sia, è questo il processo che va permanentemente stimolato e permanentemente
tenuto sotto controllo".
L'esistenza dei servizi e le
prospettive di futuro esigono una politica che riconosce ed esplicita il valore
etico, culturale ed economico che viene espresso dall'azione educativa. Rischio
l'invivibilità della società. Ed una pedagogia capace di interpretare le
dinamiche sociali e politiche. Rischio il fallimento degli investimenti in
educazione.
Di tutto questo, e non solo, si parlerà
al convegno.
Sabato 22 febbraio 2014
Il convegno, dopo l’apertura in sede
plenaria il venerdì 21, prosegue con il lavoro delle Commissioni nei nidi, nelle scuole dell’infanzia del Comune di
Reggio e al Centro internazionale per tutta la giornata di sabato.
Sono stati identificati diversi argomenti
suddivisi in cinque gruppi (per 25
Commissioni circa) che approfondiranno aspetti importanti delle politiche
educative grazie alla presentazione di esperienze e ampia possibilità di
confronti tra i partecipanti. Alcune tematiche potranno subire cambiamenti,
cancellazioni in relazione alle reali esperienze (due-tre per commissione per
lasciare più tempo per il confronto) che verranno identificate nel mese di
ottobre dal gruppo incaricato. L’organizzazione delle Commissioni nei nidi e
nelle scuole dell’infanzia (potranno essere di circa 50 convegnisti) vedrà
impegnati per tutta la giornata sia un coordinatore che un verbalizzatore.
Le Commissioni avranno il seguente
andamento di massima:
Ore 9,00
- presentazione del nido o della scuola accogliente con relativa visita
- avvio dei lavori da parte del coordinatore
- presentazione di 2/3 esperienze
- dibattito
- buffet in sede
- al pomeriggio suddivisione in 2 sottogruppi di lavoro (coordinati uno dal coordinatore e l’altro dal verbalizzatore)
Ore 16,30
- sintesi e conclusione della giornata nel gruppo riunito
La funzione principale del coordinatore
sarà quella di essere un facilitatore della partecipazione di tutti i presenti;
il verbalizzatore seguirà tutti i lavori, coordinerà un sottogruppo
pomeridiano, curerà la restituzione a fine lavori e, insieme al coordinatore,
stenderà la sintesi dei lavori per gli atti del Convegno.
L’organizzazione delle Commissioni al
Centro internazionale (potranno essere più numerose) vedrà la presentazione di
3 esperienze senza divisione in sottogruppi di lavoro al pomeriggio, con visita
alla scuola dell’infanzia attigua in momenti diversi della giornata.
Primo gruppo: i soggetti
protagonisti delle politiche educative
[Il dinamismo reciproco tra dimensione
singolare e plurale, l’accredito delle competenze dei bambini, dei genitori,
degli adulti che stanno con i bambini fondate sulla reciprocità delle relazioni
(vedi Una carta per tre diritti di
Loris Malaguzzi a cui aggiungiamo “la comunità)]
“Qui ci sono bambini e
adulti che cercano il piacere di giocare, lavorare, parlare, pensare, inventare
insieme. Impegnati ad imparare come l’essere e i rapporti delle cose e degli
uomini possano essere ricercati e goduti in amicizia e fatti più belli e più
giusti”. (Loris Malaguzzi, 1983)[1]
Soggetto e collettività:
i bambini
“La didattica che privilegiamo è, in definitiva, quella che non fa
testimoni ma protagonisti i bambini”. (Loris
Malaguzzi, 1980)
“Sappiano [si rivolge ai giovani che
protestano per una scuola diversa] esigere con forza assoluta una scuola che
garantisca la sua cultura e la sua democrazia, ricollocando al centro delle
questioni i diritti, le responsabilità e le dignità dei soggetti che crescono e
apprendono”. (Loris
Malaguzzi, 1994)
Quali investimenti strategici per
l’educazione e la cura dei cittadini più piccoli?
Quali relazioni tra il singolo ed il
gruppo nell’offerta educativa orientata alla qualità?
Soggetto e collettività:
gli adulti
“Insegnare ai bambini a giocare e a ridere significa insegnare
loro a vivere meglio, a riconoscere le regole e gli sbagli, ad avere coraggio
di volere domani un mondo più giusto”. (Loris
Malaguzzi, 1980)
Quali scelte politico-organizzative per garantire
nei servizi educativi e nella scuola dell’infanzia la qualità dell’offerta e il
lavoro in équipe?
Quali strumenti per garantire il lavoro
educativo?
Soggetto e collettività:
i genitori
“Se scuola e genitori convergono verso una cultura collaborativa-interattiva
[…] allora si capisce quanto sia ostile e erronea la pedagogia
dell’autosufficienza e della prescrizione e sia invece amica e feconda la
pedagogia della partecipazione e della ricerca”. (Loris Malaguzzi, 1993).
Quali sono i valori di riferimento che
sostengono il patto con la cittadinanza?
Quali sono i valori di riferimento e le
modalità attuative che sostengono il patto tra educatori/insegnanti e genitori
anche in relazione alle molteplici culture e rappresentazioni?
Soggetto e collettività:
la comunità
“[… ] spingendo gli asili nido e le scuole dell’infanzia a contribuire
attivamente e in solidarietà (con le famiglie, i politici, gli amministratori,
i ricercatori e i tecnici) a rinvenire e aggiornare la propria identità
partecipando ai processi di rinnovamento qualitativo dell’organizzazione
culturale del territorio […] e della organizzazione interna…”. (Loris Malaguzzi, 1979)
Che ruolo viene attribuito ai servizi
educativi nella comunità nel rapporto con le strategie di promozione dell’occupazione,
del benessere collettivo, della solidarietà … ?
Come si esprime la relazione tra servizi educativi/scuole dell’infanzia/servizi
culturali/sociali/sanitari?
B) Secondo gruppo:
aspetti fondativi e valoriali delle politiche educative in ambito europeo,
nazionale e regionale
[I punti inalienabili che orientano gli interventi dei politici, dei
tecnici e degli operatori]
“Operazioni
necessarie e difficili [elaborare nuove connotazioni politiche e nuovi rapporti
tra politica e società civile] che possono correre anche il rischio – in
omaggio alle risposte immediate che paiono essere le esigenze di obbligo del
nostro tempo- di slontanarsi troppo dalla compresenza, ineludibile e centrale,
della razionalità, di una razionalità che si ricostruisce ma che non può non
appoggiarsi a scelte di valore e a nuove
immaginazioni sociali”. (Loris
Malaguzzi, 1983)
L’agire consapevole
“In questa pedagogia degli
obiettivi (che è il tema su cui più aperto e caldo è il dibattito) di natura
squisitamente politica, c’è il rifiuto di educare e di educarsi senza sapere
dove andare, per chi e per cosa”. (Loris Malaguzzi, 1978)
Quale idea di società orienta le scelte
politiche?
Quale idea di servizio assumiamo
nell’azione educativa?
L’agire rigoroso
“Gli adulti si chiedono o
si chiederanno ancora cosa sono i bambini. L’errore è quando insistono a
chiederlo ai segni zodiacali anziché ad una sera indagine sulle condizioni dei
bambini secondo i dati di quella
realtà che essi stessi, adulti, costruiscono e impongono di vivere. E’
così che il più delle volte progettano male o fanno ancora peggio. […] si
avverte che non ci sono sforzi e impegni elaborativi adeguati”. (Loris Malaguzzi, 1979)
“L’organizzazione del lavoro è una fonte di
qualità e di cultura tanto più quanto più contestualizzato in un progetto
coerente e complessivo”. (Loris
Malaguzzi, 1987)
Quali strumenti di osservazione e
valutazione per costruire politiche efficaci e durature nel tempo?
Quali strumenti per assumere un
atteggiamento professionale nel lavoro educativo?
L’agire competente
“I diritti dei bambini di essere riconosciuti soggetti di diritti […] Ciò
[…] accredita ai bambini, a ogni bambino, dotazioni e potenzialità native di
straordinaria ricchezza, forza, creatività che non possono essere misconosciute
e deluse se non provocando sofferenze e impoverimenti spesso irreversibili”. (Loris Malaguzzi, 1993)
Quali sono le condizioni con cui si
garantisce la possibilità di avere in servizio educatori e insegnanti
competenti?
Quali sono le condizioni con cui si
riconoscono e valorizzano le competenze dei bambini?
L’agire strategico
“La
rivista [Zerosei] si rivolge così a questo periodo che va riconosciuto come
quello sicuramente più importante e decisivo di tutta la vita dell’uomo”. (Loris
Malaguzzi, 1976)
Quali sono le scelte che rendono i servizi
educativi e le scuole risorse per il cambiamento?
Quali sono le scelte che rendono i bambini
protagonisti della loro esperienza?
L’agire solidale
“[…] la pedagogia
e la didattica debbono farsi carico oltre che dei problemi e delle
contraddizioni che esse stesse vivono, delle contraddizioni e dei problemi che
il bambino e la famiglia si portano
dentro”. (Loris Malaguzzi,
1977)
Quali scelte e modalità sono funzionali
alla costruzione di una comunità solidale?
Quali scelte e modalità permettono di
sperimentare l'appartenenza ad una comunità solidale?
Si avrà l’avvertenza da parte del
coordinatore di facilitare la riflessione dei partecipanti in forma speculare
sugli opposti: la delega, l’improvvisazione e l’imposizione…
C) Terzo gruppo: forme e
modi di espressione delle politiche educative
[I diversi linguaggi comunicativi
attraverso i quali educazione e politica si rappresentano.]
“[…] le
giovani generazioni hanno sempre più chiare ed avvertite le connessioni tra
efficienza e modernità della scuola e
senso della loro vita e del loro
avvenire; […] i vuoti di politica e i
vuoti di prospettiva che le classi dirigenti stanno persistentemente mostrando
nei confronti della scuola, costituiscono il marchio di una cultura della irresponsabilità che porta nel suo grembo rischi di imbarbarimento
e atti di imprevedibile portata sociale”. (Loris
Malaguzzi, 1987, commentando la rivolta degli studenti francesi)
Silenzio e rumore
“Per chi lavora in educazione [la tesi
bronfenbrenneriana] chiede un pensiero in
grande, quanto più possibile capace di trovare ascolti e relazioni su vaste
e molteplici dimensioni”. (Loris Malaguzzi, 1987)
“Qui si gioca molto sulle motivazioni, sugli
interessi, su ciò che i bambini fanno e capiscono, su ciò che gli adulti fanno
e riflettono, sulle forme che possono assumere, con giustezza e stabilità,
quelli che noi chiamiamo stili”. (Loris
Malaguzzi 1991)
Quali sono le forme e le strategie
dell’informazione e della comunicazione che le rendono efficaci?
Quali sono le forme e le strategie della
comunicazione tra educatori, tra educatori e famiglie, tra educatori e
sindacati, tra educatori e collettività?
Lentezza e velocità
“Rispettare
i tempi della maturazione, dello sviluppo, degli strumenti del fare e del
capire, della piena, lenta, stravagante, lucida e mutevole emersione delle
capacità infantili, è una misura di saggezza dialogica e culturale. Se la
natura ha predisposto che la lunghezza dell’infanzia umana sia la più lunga
(infinita diceva Tolstoj) è perché sa quanti guadi sono da attraversare, quanti
sentieri sono da ripercorrere…”. (Loris
Malaguzzi, 1991)
Quali sono le politiche per facilitare il
rispetto dei tempi di vita? [dal piano degli orari all’organizzazione del
lavoro…]
Quali condizioni organizzative per
favorire il rispetto dei tempi del bambino?
Equità e pregiudizio
“Non sono utopie. […] Ma c’è bisogno, senza perdite di tempo, di
una volontà politica che legiferi e operi con chiarezza e coerenza”. (Loris
Malaguzzi, 1976)
“Avendo coscienza che [l’istituzione educativa
o scolastica] deve incentivare i forum dei bambini, che solo ascoltandoli molto
si apprende ciò che nel loro mondo avviene e ciò che può costituire materia di
riflessione con le famiglie”. (Loris Malaguzzi, 1991)
Quali condizioni possono consentire una
politica dei servizi inclusiva?
Quali modalità possono facilitare nel
personale educativo e insegnate l'accoglienza e la valorizzazione della novità
e della differenza?
Rispetto e intrusione
“I
problemi del bambino sono in parte quelli che il suo crescere biologico e i
margini delle sue scelte autonome inducono ma sono in gran parte quelli che le
cose, le culture, le vicende economiche, gli uomini gli parano innanzi”. (Loris
Malaguzzi, 1986)
“Gli spazi degli adulti cominciano quando il
bambino scopre che gli adulti, come l’apprendere autonomo e l’apprendere
attraverso una trasmissione intelligente, rappresentano per lui una risorsa. Le
asimmetrie diventano non stupidamente oppositive ma complementari: una circolarità
di risorse”. (Loris Malaguzzi 1989)
Come esercitare una democrazia attiva per
promuovere i servizi?
A quali presupposti fa riferimento una
relazione rispettosa degli altri?
D) Quarto gruppo: ambiti
scientifici/artistici ed obiettivi correlati alle politiche educative
[Il dialogo tra le
discipline e i saperi per negoziare obiettivi comuni]
“Anche la
pedagogia, i suoi contenuti, le sue didattiche –anche le scienze sociali- vanno
strattonate e tirate fuori dai loro
limbi, dalle loro frontiere di comodo e dai loro cento travestimenti dietro cui
trova anche riparo il vergognosissimo
stallo delle riforme e dei cambiamenti e le irresponsabilità delle politiche scolastiche. […] Anche la
scuola, anche la pedagogia possono subire violenza. Ma possono anche generarla”. (Loris Malaguzzi, 1985)
“Anche la
scienza si è fatta più umile. Anche la ragione. Cosìcché nessun sapere -scrive chi sa di scienza e di ragione-
pretende di esaurire ogni eventualità: e l’imprevedibile e il caso (il non
conosciuto, l’aleatorio) sono una delle tante categorie della scienza”. (Loris Malaguzzi 1991)
Si prenderanno in esame gli apporti
dell’economia, della psicologia, dell’antropologia, della sociologia, della
medicina, dell’architettura, dell’ecologia e dell’arte in relazione alla
politica ed all’educazione.
Quali apporti per la politica da parte
delle varie scienze?
Quale è il rapporto delle varie scienze e l’educazione?
Per le commissioni di questo gruppo si
ritiene debbano essere considerati trasversali i temi della prevenzione,
dell’innovazione, della ricerca e della qualità sovente contrapposti a
quantità, riparazione, trasmissione e tradizione.
E) Quinto gruppo:
caratteristiche della governance e requisiti istituzionali
[L’importanza di regole condivise per lo
sviluppo di un sistema integrato di qualità]
“Il
governo impone ai comuni e alle sue istituzioni il blocco delle assunzioni. Ai
comuni non resta che la ribellione, decidere di sfidare il blocco caricandosi
di responsabilità o di inventare strade posticce sempre fortemente penalizzanti
l’organizzazione, il funzionamento, la qualità del servizio. Un ennesimo atto
di sopraffazione e soprattutto di violenza contro i bambini. […] Di questi
tempi ogni atto di governo va spiegato prima, mentre e dopo. La gente è stanca
di non capire, di ubbidire, di essere trattata come un corpo estraneo. […] Sarà
opportuno e saggio che di fronte al collasso nazionale nemmeno la scuola si
chiami fuori e invece rifletta seriamente quali strade, quali scelte, quali
culture della partecipazione o dell’indifferenza, abbia percorso dagli anni
ottanta ad oggi. […] L’austerità imporrà mutazioni di ogni ordine: di costume,
di etica, di cultura, di politica. E non è detto (manteniamoci questa speranza)
che la riforma della scuola e dell’educazione mancata dalla società della
opulenza e dei suoi infiniti degradi, non possa trovare ispirazione e riforme
reali dalla società dell’austerità”. (Loris Malaguzzi, 1992)
“Pubblico
e privato
“Scuola
dello Stato, scuola dei comuni, scuola dei privati questo è il nuovo possibile,
auspicabile e doveroso quadro di convivenza articolata che occorre in un
progetto generale di riforma che voglia portare fuori dal quadro la cultura
della scuola infantile. Un modulo del resto che ritroviamo in tante parti del
mondo. Una convivenza che anziché nei sarcofaghi di Ramsete trovi la sua
naturale emulazione nella permanente ricerca di più avanzate identità culturali
e di agganci con la domanda e il desiderio dei bambini, delle famiglie e della
società”.
(Loris Malaguzzi,1982)
Quali strumenti per favorire un’offerta
educativa differenziata e di qualità?
Quali strumenti per garantire una
progettazione condivisa nel sistema pubblico/privato?
Flessibilità e
invariabilità
“In questa situazione, e non in altre, occorre leggere e
rileggere caparbiamente quanto non si è fatto anche nell’educazione dei bambini
e non si fa laddove si istituzionalizza e si organizza la loro educazione.
Soprattutto in un momento come questo dove pare il discorso debba totalizzarsi
–e per di più per vie ambigue- attorno ai temi dell’austerità o a quelli dei
rapporti tra scuola pubblica e privata”.
(Loris
Malaguzzi, 1978)
Quale dialettica tra nuove istanze
sociali, programmazione dei servizi e offerta educativa?
Quali modalità organizzative è utile
adottare per offrire proposte differenziate di servizi che siano di qualità e
rispondano ai diversi bisogni delle famiglie?
Monitoraggio e
valutazione
“Ci sia
consentito però di insistere che le questioni non si misurino solo nei loro
aspetti ideologici. C’è bisogno di supporti molto certi e concreti, informazioni,
dati, statistiche, studi, indagini, fenomeni previsionali, interventi e
competenze da chiarire e decidere; e poi piani di sperimentazione seria e
scientificamente controllata. Ma tutto non avrà ancora che poco senso se il
primo atto di riflessione e di azione non sarà quello di assicurare ai bambini
ancora esclusi […] di potere entrare nelle scuole, di entrare in scuole
decenti, di accedere alla mensa e di cominciare da una eguale linea di
partenza”. (Loris Malaguzzi 1979)
Quali rilevazioni qualitative e
quantitative sui servizi possono sostenere i processi decisionali?
Quali strumenti per rilevare la qualità
educativa dei servizi?
Regolazione e
partecipazione
“La questione non è quella
di privilegiare e di fare scelte assolute: è, invece quella, come dicevamo
prima, di governare, di porre ordine, programmi e qualificazioni: di
reintegrare nella classe politica e nella cultura dello stato e delle autonomie
la concezione primaria di un progetto civile e di un progetto di promozione
della scuola (della scienza, della
cultura) come aree di risorse e di investimento delle risorse”. (Loris
Malaguzzi, 1983)
Quali modalità per coinvolgere i cittadini
e costruire occasioni condivise in relazione alle prospettive di sviluppo dei
servizi?
Quali modalità di gestione dei servizi
possono favorire la collaborazione tra le istituzioni e tra i diversi soggetti
coinvolti nei processi educativi?
Verrà attivata una commissione correlata agli interventi del venerdì mattina presso il
Centro Loris Malaguzzi (“L’utopia è a
portata di mano, è nelle nostre mani. Chi difende la qualità? All’uscita del tunnel, da che parte si gira?”).
Possibili tematiche per le Commissioni:
A)
Primo gruppo: i soggetti protagonisti delle politiche educative
[Il dinamismo reciproco tra dimensione
singolare e plurale, l'accredito delle competenze dei bambini, dei genitori,
degli adulti che stanno con i bambini fondate sulla reciprocità delle relazioni
(vedi Una carta per tre diritti di
Loris Malaguzzi a cui aggiungiamo "la comunità)]
Soggetto
e collettività: i bambini
Quali investimenti strategici per
l'educazione e la cura dei cittadini più piccoli?
Quali relazioni tra il singolo ed il
gruppo nell'offerta educativa orientata alla qualità?
Soggetto
e collettività: gli adulti
Quali scelte politico-organizzative per
garantire nei servizi educativi e nella scuola dell'infanzia la qualità
dell'offerta e il lavoro in équipe?
Quali strumenti per garantire il lavoro
educativo?
Soggetto
e collettività: i genitori
Quali sono i valori di riferimento che
sostengono il patto con la cittadinanza?
Quali sono i valori di riferimento e le
modalità attuative che sostengono il patto tra educatori/insegnanti e genitori
anche in relazione alle molteplici culture e rappresentazioni?
Soggetto
e collettività: la comunità
Che ruolo viene attribuito ai servizi
educativi nella comunità nel rapporto con le strategie di promozione
dell'occupazione, del benessere collettivo, della solidarietà … ?
Come si esprime la relazione tra
servizi educativi/scuole dell'infanzia/servizi culturali/sociali/sanitari?
B) Secondo gruppo: aspetti fondativi e valoriali
delle politiche educative in ambito europeo, nazionale e regionale
[I punti inalienabili
che orientano gli interventi dei politici, dei tecnici e degli operatori]
L'agire
consapevole
Quale idea di società orienta le scelte
politiche?
Quale idea di servizio assumiamo
nell’azione educativa?
L’agire
rigoroso
Quali strumenti di osservazione e
valutazione per costruire politiche efficaci e durature nel tempo?
Quali strumenti per assumere un
atteggiamento professionale nel lavoro educativo?
L'agire
competente
Quali sono le condizioni con cui si
garantisce la possibilità di avere in servizio educatori e insegnanti competenti?
Quali sono le condizioni con cui si
riconoscono e valorizzano le competenze dei bambini?
L'agire
strategico
Quali sono le scelte che rendono i
servizi educativi e le scuole risorse per il cambiamento?
Quali sono le scelte che rendono i
bambini protagonisti della loro esperienza?
L'agire
solidale
Quali scelte e modalità sono funzionali
alla costruzione di una comunità solidale?
Quali scelte e modalità permettono di
sperimentare l'appartenenza ad una comunità solidale?
Si avrà l'avvertenza da parte del
coordinatore di facilitare la riflessione dei partecipanti in forma speculare
sugli opposti: la delega, l'improvvisazione e l'imposizione…
C)
Terzo gruppo: forme e modi di espressione delle politiche educative
[I diversi linguaggi comunicativi attraverso
i quali educazione e politica si rappresentano.]
Silenzio
e rumore
Quali sono le forme e le strategie
dell'informazione e della comunicazione che le rendono efficaci?
Quali sono le forme e le strategie
della comunicazione tra educatori, tra educatori e famiglie, tra educatori e
sindacati, tra educatori e collettività?
Lentezza
e velocità
Quali sono le politiche per facilitare
il rispetto dei tempi di vita? [dal piano degli orari all'organizzazione del
lavoro…]
Quali condizioni organizzative per
favorire il rispetto dei tempi del bambino?
Equità
e pregiudizio
Quali condizioni possono consentire una
politica dei servizi inclusiva?
Quali modalità possono facilitare nel
personale educativo e insegnante l'accoglienza e la valorizzazione della novità
e della differenza?
Rispetto
e intrusione
Come esercitare una democrazia attiva
per promuovere i servizi?
A quali presupposti fa riferimento una
relazione rispettosa degli altri?
D)
Quarto gruppo: ambiti scientifici e artistici ed obiettivi correlati alle
politiche educative
[Si prenderanno in esame gli apporti
dell'economia, della psicologia, dell'antropologia, della sociologia, della
medicina, dell'architettura,
dell'ecologia e dell'arte in relazione alla politica ed all'educazione]
Quali apporti per la politica da parte
delle varie scienze?
Quale è il rapporto delle varie scienze
e l'educazione?
Per le commissioni di questo gruppo si
ritiene debbano essere considerati trasversali i temi della prevenzione,
dell'innovazione, della ricerca e della qualità in dialettica con quantità,
riparazione, trasmissione, tradizione…
E)
Quinto gruppo: caratteristiche della governance e requisiti istituzionali
[L'importanza di regole condivise per
lo sviluppo di un sistema integrato di qualità]
"Pubblico
e privato
Quali strumenti per favorire un'offerta
educativa differenziata e di qualità?
Quali strumenti per garantire una
progettazione condivisa nel sistema pubblico/privato?
Flessibilità
e invariabilità
Quale dialettica tra nuove istanze
sociali, programmazione dei servizi e offerta educativa?
Quali modalità organizzative è utile
adottare per offrire proposte differenziate di servizi che siano di qualità e
rispondano ai diversi bisogni delle famiglie?
Monitoraggio
e valutazione
Quali rilevazioni qualitative e quantitative
sui servizi possono sostenere i processi decisionali?
Quali strumenti per rilevare la qualità
educativa dei servizi?
Regolazione
e partecipazione
Quali modalità per coinvolgere i
cittadini e costruire occasioni condivise in relazione alle prospettive di
sviluppo dei servizi?
Quali modalità di gestione dei servizi
possono favorire la collaborazione tra le istituzioni e tra i diversi soggetti
coinvolti nei processi educativi?
[1] Tutte le frasi di Loris Malaguzzi sono riprese dagli editoriali delle
riviste “Zerosei” e “Bambini”.