lunedì 23 settembre 2013

A Reggio Emilia il prossimo convegno nazionale del Gruppo Nazionale Nidi Infanzia



RACCOLTA DI ESPERIENZE E PROGETTI
NELL'AMBITO DEL PROSSIMO CONVEGNO NAZIONALE
A REGGIO EMILIA 21-23 FEBBRAIO 2014

"Educazione e (è) Politica"

In occasione del prossimo convegno nazionale dei servizi educativi per l'infanzia, il Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia e il Centro Internazionale Loris Malaguzzi, in collaborazione con i Coordinamenti pedagogici provinciali dell'Emilia-Romagna e con la rivista "Bambini" intendono valorizzare, nelle Commissioni di lavoro, esperienze e ricerche in ambito educativo 0-6 anni.
Il tema principale del convegno sarà il rapporto tra educazione e politica come specificato nel paragrafo “Le tesi del convegno”.
I servizi che ritengono di avere sperimentato esperienze significative sono invitati a presentare le loro proposte.
Ciascun servizio può inviare, esclusivamente secondo le modalità e i tempi di seguito descritti, una sola proposta in cui si evidenzi la progettazione, la sperimentazione e la documentazione di una esperienza significativa relativamente a uno dei temi qui di seguito proposti, utilizzando la traccia indicata come spunto per presentare la propria esperienza.

La documentazione, che non dovrà superare le 3 cartelle, dovrà contenere i seguenti punti:
·         Area tematica
·         Tipologia di servizio: nido d'infanzia, scuola dell'infanzia, progetto 0/6 anni, servizi integrativi (centri per bambini e genitori, spazi gioco, servizi domiciliari)
·         Titolo dell'esperienza
·         Obiettivo/i del progetto
·         Durata complessiva del progetto e periodo di attuazione
·         Articolazione del percorso (specificare anche se si tratta di un progetto che coinvolge più comuni/più servizi/servizi di diverso ordine e grado, che nasce dalla partecipazione delle famiglie/da un'esigenza formativa del personale/dalla curiosità dei bambini…) e soggetto gestore
·         Contesto sociale e politico in cui opera il/i servizio/i coinvolto/i (rete dei servizi, scelte di politica dei servizi degli ultimi anni, dati demografici, liste d'attesa.....)
·         Spazi utilizzati (sezione, laboratori, atelier, luoghi all'esterno del servizio…)
·         Organizzazione temporale della proposta
·         Soggetti coinvolti (bambini, genitori, nonni, risorse del territorio, consulenti, pedagogisti, formatori esterni…)
·         Verifica e valutazione dell'esperienza (risultati attesi, risultati imprevisti, raggiungimento di obiettivi inaspettati, elementi di criticità che possono essere utili a colleghi che sono intenzionati ad attivare percorsi progettuali simili)
·         Tipologia di materiale di documentazione a disposizione
·         Eventuali forme di pubblicazione (interna, in una mostra, con una casa editrice…)
·         Referente del progetto
·         Recapito telefonico/mail
·          
Il materiale dovrà infine essere integrato da un numero massimo di 5 foto, ovvero le più significative tra quelle che potranno poi essere pubblicate sul poster che verrà realizzato successivamente nel caso in cui l'esperienza sia scelta.
I servizi possono inviare la segnalazione esclusivamente via e-mail all'indirizzo esperienze@educazioneepolitica.it  entro e non oltre il giorno 30 settembre.
Tra le esperienze raccolte ne saranno scelte alcune che verranno contattate entro i mesi di ottobre/novembre per le indicazioni in vista della predisposizione della relazione e del poster da presentare alla relativa sessione del convegno.
La scelta delle esperienze verrà effettuata da parte di una commissione in base ai seguenti criteri:
-          significatività dei temi trattati e delle modalità di presentazione degli stessi,
-          esaustività del progetto,
-          completezza e significatività della documentazione,
-          originalità dei contributi.
La scelta delle esperienze da parte della commissione verrà inoltre attuata con l'attenzione a favorire il più possibile, all'interno delle singole sessioni, l'eterogeneità di tipologie di servizio (nidi, servizi integrativi, scuole dell'infanzia) e di provenienza territoriale.
Per la Regione Emilia-Romagna la segnalazione delle esperienze avverrà tramite i Coordinamenti pedagogici provinciali.
Nelle altre Regioni il Gruppo territoriale potrà svolgere il ruolo di punto di riferimento e di proposta e sarà cura della commissione informare il Gruppo territoriale delle eventuali altre esperienze pervenute in modo autonomo.
In ogni Commissione di lavoro si presenteranno due/tre esperienze e vi sarà ampio spazio per il confronto, dato che le Commissioni avranno luogo nei nidi e nelle scuole dell’infanzia del Comune di Reggio, eccetto tre Commissioni più numerose che si svolgeranno al Centro Internazionale Loris Malaguzzi.
Vi ringraziamo fin da ora per le proposte che vorrete inviarci e vi auguriamo buon lavoro!



Le tesi del convegno
Ben-essere, convivenza civile ed equità possono essere realizzate solo declinando in azioni due parole: Educazione e Politica
Solo la solidarietà di azione tra educazione e politica può creare le condizioni perché tutti gli individui diventino capaci di comprendere, capire, immaginare e valutare il mondo in cui vivono perché la democrazia si fonda su cittadini consapevoli e competenti in grado di orientare e sostenere una concreta idea di futuro.
I luoghi educativi, sin dai nidi e dalle scuole d'infanzia, hanno il compito di far crescere cittadini responsabili e per questo hanno bisogno di buone politiche per creare le condizioni necessarie per svolgere questo ruolo.
Diceva Loris Malaguzzi: il rischio è "di accedere, per equivoca via idealistica, al falso problema di contrapporre in termini di supremazia e subalternità quello che invece (anche tra politica e pedagogia) va visto in chiave di rapporto. Per quanto faticoso sia, è questo il processo che va permanentemente stimolato e permanentemente tenuto sotto controllo".
L'esistenza dei servizi e le prospettive di futuro esigono una politica che riconosce ed esplicita il valore etico, culturale ed economico che viene espresso dall'azione educativa. Rischio l'invivibilità della società. Ed una pedagogia capace di interpretare le dinamiche sociali e politiche. Rischio il fallimento degli investimenti in educazione.
Di tutto questo, e non solo, si parlerà al convegno.


Sabato 22 febbraio 2014
Il convegno, dopo l’apertura in sede plenaria il venerdì 21, prosegue con il lavoro delle Commissioni nei nidi, nelle scuole dell’infanzia del Comune di Reggio e al Centro internazionale per tutta la giornata di sabato.
Sono stati identificati diversi argomenti suddivisi in cinque gruppi (per 25 Commissioni circa) che approfondiranno aspetti importanti delle politiche educative grazie alla presentazione di esperienze e ampia possibilità di confronti tra i partecipanti. Alcune tematiche potranno subire cambiamenti, cancellazioni in relazione alle reali esperienze (due-tre per commissione per lasciare più tempo per il confronto) che verranno identificate nel mese di ottobre dal gruppo incaricato. L’organizzazione delle Commissioni nei nidi e nelle scuole dell’infanzia (potranno essere di circa 50 convegnisti) vedrà impegnati per tutta la giornata sia un coordinatore che un verbalizzatore.
Le Commissioni avranno il seguente andamento di massima:
Ore 9,00
  • presentazione del nido o della scuola accogliente con relativa visita
  • avvio dei lavori da parte del coordinatore
  • presentazione di 2/3 esperienze
  • dibattito
  • buffet in sede
  • al pomeriggio suddivisione in 2 sottogruppi di lavoro (coordinati uno dal coordinatore e l’altro dal verbalizzatore)
Ore 16,30
  • sintesi e conclusione della giornata nel gruppo riunito
La funzione principale del coordinatore sarà quella di essere un facilitatore della partecipazione di tutti i presenti; il verbalizzatore seguirà tutti i lavori, coordinerà un sottogruppo pomeridiano, curerà la restituzione a fine lavori e, insieme al coordinatore, stenderà la sintesi dei lavori per gli atti del Convegno.
L’organizzazione delle Commissioni al Centro internazionale (potranno essere più numerose) vedrà la presentazione di 3 esperienze senza divisione in sottogruppi di lavoro al pomeriggio, con visita alla scuola dell’infanzia attigua in momenti diversi della giornata.
Primo gruppo: i soggetti protagonisti delle politiche educative
[Il dinamismo reciproco tra dimensione singolare e plurale, l’accredito delle competenze dei bambini, dei genitori, degli adulti che stanno con i bambini fondate sulla reciprocità delle relazioni (vedi Una carta per tre diritti di Loris Malaguzzi a cui aggiungiamo “la comunità)]
“Qui ci sono bambini e adulti che cercano il piacere di giocare, lavorare, parlare, pensare, inventare insieme. Impegnati ad imparare come l’essere e i rapporti delle cose e degli uomini possano essere ricercati e goduti in amicizia e fatti più belli e più giusti”. (Loris Malaguzzi, 1983)[1]
Soggetto e collettività: i bambini
“La didattica che privilegiamo è, in definitiva, quella che non fa testimoni ma protagonisti i bambini”. (Loris Malaguzzi, 1980)
 “Sappiano [si rivolge ai giovani che protestano per una scuola diversa] esigere con forza assoluta una scuola che garantisca la sua cultura e la sua democrazia, ricollocando al centro delle questioni i diritti, le responsabilità e le dignità dei soggetti che crescono e apprendono”. (Loris Malaguzzi,  1994)
Quali investimenti strategici per l’educazione e la cura dei cittadini più piccoli?
Quali relazioni tra il singolo ed il gruppo nell’offerta educativa orientata alla qualità?
Soggetto e collettività: gli adulti
“Insegnare ai bambini a giocare e a ridere significa insegnare loro a vivere meglio, a riconoscere le regole e gli sbagli, ad avere coraggio di volere domani un mondo più giusto”. (Loris Malaguzzi, 1980)
Quali scelte politico-organizzative per garantire nei servizi educativi e nella scuola dell’infanzia la qualità dell’offerta e il lavoro in équipe?
Quali strumenti per garantire il lavoro educativo?
Soggetto e collettività: i genitori
“Se scuola e genitori convergono verso una cultura collaborativa-interattiva […] allora si capisce quanto sia ostile e erronea la pedagogia dell’autosufficienza e della prescrizione e sia invece amica e feconda la pedagogia della partecipazione e della ricerca”.  (Loris Malaguzzi, 1993).
Quali sono i valori di riferimento che sostengono il patto con la cittadinanza?​
Quali sono i valori di riferimento e le modalità attuative che sostengono il patto tra educatori/insegnanti e genitori anche in relazione alle molteplici culture e rappresentazioni?
Soggetto e collettività: la comunità
“[… ] spingendo gli asili nido e le scuole dell’infanzia a contribuire attivamente e in solidarietà (con le famiglie, i politici, gli amministratori, i ricercatori e i tecnici) a rinvenire e aggiornare la propria identità partecipando ai processi di rinnovamento qualitativo dell’organizzazione culturale del territorio […] e della organizzazione interna…”. (Loris Malaguzzi, 1979)
Che ruolo viene attribuito ai servizi educativi nella comunità nel rapporto con le strategie di promozione dell’occupazione, del benessere collettivo, della solidarietà … ?
Come si esprime la relazione tra servizi educativi/scuole dell’infanzia/servizi culturali/sociali/sanitari?

B) Secondo gruppo: aspetti fondativi e valoriali delle politiche educative in ambito europeo, nazionale e regionale
[I punti inalienabili che orientano gli interventi dei politici, dei tecnici e degli operatori]
“Operazioni necessarie e difficili [elaborare nuove connotazioni politiche e nuovi rapporti tra politica e società civile] che possono correre anche il rischio – in omaggio alle risposte immediate che paiono essere le esigenze di obbligo del nostro tempo- di slontanarsi troppo dalla compresenza, ineludibile e centrale, della razionalità, di una razionalità che si ricostruisce ma che non può non appoggiarsi a scelte di valore  e a nuove immaginazioni sociali”. (Loris Malaguzzi, 1983)
L’agire consapevole
“In questa pedagogia degli obiettivi (che è il tema su cui più aperto e caldo è il dibattito) di natura squisitamente politica, c’è il rifiuto di educare e di educarsi senza sapere dove andare, per chi e per cosa”. (Loris Malaguzzi, 1978)
Quale idea di società orienta le scelte politiche?​
Quale idea di servizio assumiamo nell’azione educativa?
L’agire rigoroso
“Gli adulti si chiedono o si chiederanno ancora cosa sono i bambini. L’errore è quando insistono a chiederlo ai segni zodiacali anziché ad una sera indagine sulle condizioni dei bambini secondo i dati di quella realtà che essi stessi, adulti, costruiscono e impongono di vivere. E’ così che il più delle volte progettano male o fanno ancora peggio. […] si avverte che non ci sono sforzi e impegni elaborativi adeguati”. (Loris Malaguzzi, 1979)
 “L’organizzazione del lavoro è una fonte di qualità e di cultura tanto più quanto più contestualizzato in un progetto coerente e complessivo”. (Loris Malaguzzi, 1987)
Quali strumenti di osservazione e valutazione per costruire politiche efficaci e durature nel tempo?
Quali strumenti per assumere un atteggiamento professionale nel lavoro educativo?
L’agire competente
“I diritti dei bambini di essere riconosciuti soggetti di diritti […] Ciò […] accredita ai bambini, a ogni bambino, dotazioni e potenzialità native di straordinaria ricchezza, forza, creatività che non possono essere misconosciute e deluse se non provocando sofferenze e impoverimenti spesso irreversibili”. (Loris Malaguzzi, 1993)
Quali sono le condizioni con cui si garantisce la possibilità di avere in servizio educatori e insegnanti competenti?
Quali sono le condizioni con cui si riconoscono e valorizzano le competenze dei bambini?
L’agire strategico
“La rivista [Zerosei] si rivolge così a questo periodo che va riconosciuto come quello sicuramente più importante e decisivo di tutta la vita dell’uomo”.  (Loris Malaguzzi, 1976)
Quali sono le scelte che rendono i servizi educativi e le scuole risorse per il cambiamento?
Quali sono le scelte che rendono i bambini protagonisti della loro esperienza?
L’agire solidale
 “[…] la pedagogia e la didattica debbono farsi carico oltre che dei problemi e delle contraddizioni che esse stesse vivono, delle contraddizioni e dei problemi che il  bambino e la famiglia si portano dentro”. (Loris Malaguzzi, 1977)
Quali scelte e modalità sono funzionali alla costruzione di una comunità solidale?
Quali scelte e modalità permettono di sperimentare l'appartenenza ad una comunità solidale?
Si avrà l’avvertenza da parte del coordinatore di facilitare la riflessione dei partecipanti in forma speculare sugli opposti: la delega, l’improvvisazione e l’imposizione…

C) Terzo gruppo: forme e modi di espressione delle politiche educative
[I diversi linguaggi comunicativi attraverso i quali educazione e politica si rappresentano.]
“[…] le giovani generazioni hanno sempre più chiare ed avvertite le connessioni tra efficienza e modernità della scuola  e senso della loro vita  e del loro avvenire; […]  i vuoti di politica e i vuoti di prospettiva che le classi dirigenti stanno persistentemente mostrando nei confronti della scuola, costituiscono il marchio di una cultura della irresponsabilità che porta nel suo grembo rischi di imbarbarimento e atti di imprevedibile portata sociale”. (Loris Malaguzzi, 1987, commentando la rivolta degli studenti francesi)
Silenzio e rumore
“Per chi lavora in educazione [la tesi bronfenbrenneriana] chiede un pensiero in grande, quanto più possibile capace di trovare ascolti e relazioni su vaste e molteplici dimensioni”. (Loris Malaguzzi, 1987)
 “Qui si gioca molto sulle motivazioni, sugli interessi, su ciò che i bambini fanno e capiscono, su ciò che gli adulti fanno e riflettono, sulle forme che possono assumere, con giustezza e stabilità, quelli che noi chiamiamo stili”. (Loris Malaguzzi 1991)

Quali sono le forme e le strategie dell’informazione e della comunicazione che le rendono efficaci?
Quali sono le forme e le strategie della comunicazione tra educatori, tra educatori e famiglie, tra educatori e sindacati, tra educatori e collettività?
Lentezza e velocità
Rispettare i tempi della maturazione, dello sviluppo, degli strumenti del fare e del capire, della piena, lenta, stravagante, lucida e mutevole emersione delle capacità infantili, è una misura di saggezza dialogica e culturale. Se la natura ha predisposto che la lunghezza dell’infanzia umana sia la più lunga (infinita diceva Tolstoj) è perché sa quanti guadi sono da attraversare, quanti sentieri sono da ripercorrere…”. (Loris Malaguzzi, 1991)
Quali sono le politiche per facilitare il rispetto dei tempi di vita? [dal piano degli orari all’organizzazione del lavoro…]
Quali condizioni organizzative per favorire il rispetto dei tempi del bambino?
Equità e pregiudizio
“Non sono utopie. […] Ma c’è bisogno, senza perdite di tempo, di una volontà politica che legiferi e operi con chiarezza e coerenza”. (Loris Malaguzzi, 1976)
 “Avendo coscienza che [l’istituzione educativa o scolastica] deve incentivare i forum dei bambini, che solo ascoltandoli molto si apprende ciò che nel loro mondo avviene e ciò che può costituire materia di riflessione con le famiglie”.  (Loris Malaguzzi, 1991)
Quali condizioni possono consentire una politica dei servizi inclusiva?
Quali modalità possono facilitare nel personale educativo e insegnate l'accoglienza e la valorizzazione della novità e della differenza?
Rispetto e intrusione
“I problemi del bambino sono in parte quelli che il suo crescere biologico e i margini delle sue scelte autonome inducono ma sono in gran parte quelli che le cose, le culture, le vicende economiche, gli uomini gli parano innanzi”. (Loris Malaguzzi, 1986)
 Gli spazi degli adulti cominciano quando il bambino scopre che gli adulti, come l’apprendere autonomo e l’apprendere attraverso una trasmissione intelligente, rappresentano per lui una risorsa. Le asimmetrie diventano non stupidamente oppositive ma complementari: una circolarità di risorse”. (Loris Malaguzzi  1989)
Come esercitare una democrazia attiva per promuovere i servizi?
A quali presupposti fa riferimento una relazione rispettosa degli altri?

D) Quarto gruppo: ambiti scientifici/artistici ed obiettivi correlati alle politiche educative
[Il dialogo tra le discipline e i saperi per negoziare obiettivi comuni]
“Anche la pedagogia, i suoi contenuti, le sue didattiche –anche le scienze sociali- vanno strattonate e tirate fuori dai loro limbi, dalle loro frontiere di comodo e dai loro cento travestimenti dietro cui trova anche riparo il vergognosissimo stallo delle riforme e dei cambiamenti e le irresponsabilità delle politiche scolastiche. […] Anche la scuola, anche la pedagogia possono subire violenza. Ma possono anche generarla”. (Loris Malaguzzi, 1985)
“Anche la scienza si è fatta più umile. Anche la ragione. Cosìcché nessun sapere  -scrive chi sa di scienza e di ragione- pretende di esaurire ogni eventualità: e l’imprevedibile e il caso (il non conosciuto, l’aleatorio) sono una delle tante categorie della scienza”. (Loris Malaguzzi 1991)
Si prenderanno in esame gli apporti dell’economia, della psicologia, dell’antropologia, della sociologia, della medicina, dell’architettura, dell’ecologia e dell’arte in relazione alla politica ed all’educazione.
Quali apporti per la politica da parte delle varie scienze?
Quale è il rapporto delle varie scienze e l’educazione?
Per le commissioni di questo gruppo si ritiene debbano essere considerati trasversali i temi della prevenzione, dell’innovazione, della ricerca e della qualità sovente contrapposti a quantità, riparazione, trasmissione e tradizione.
E) Quinto gruppo: caratteristiche della governance e requisiti istituzionali
[L’importanza di regole condivise per lo sviluppo di un sistema integrato di qualità]
“Il governo impone ai comuni e alle sue istituzioni il blocco delle assunzioni. Ai comuni non resta che la ribellione, decidere di sfidare il blocco caricandosi di responsabilità o di inventare strade posticce sempre fortemente penalizzanti l’organizzazione, il funzionamento, la qualità del servizio. Un ennesimo atto di sopraffazione e soprattutto di violenza contro i bambini. […] Di questi tempi ogni atto di governo va spiegato prima, mentre e dopo. La gente è stanca di non capire, di ubbidire, di essere trattata come un corpo estraneo. […] Sarà opportuno e saggio che di fronte al collasso nazionale nemmeno la scuola si chiami fuori e invece rifletta seriamente quali strade, quali scelte, quali culture della partecipazione o dell’indifferenza, abbia percorso dagli anni ottanta ad oggi. […] L’austerità imporrà mutazioni di ogni ordine: di costume, di etica, di cultura, di politica. E non è detto (manteniamoci questa speranza) che la riforma della scuola e dell’educazione mancata dalla società della opulenza e dei suoi infiniti degradi, non possa trovare ispirazione e riforme reali dalla società dell’austerità”. (Loris Malaguzzi, 1992)

Pubblico e privato
“Scuola dello Stato, scuola dei comuni, scuola dei privati questo è il nuovo possibile, auspicabile e doveroso quadro di convivenza articolata che occorre in un progetto generale di riforma che voglia portare fuori dal quadro la cultura della scuola infantile. Un modulo del resto che ritroviamo in tante parti del mondo. Una convivenza che anziché nei sarcofaghi di Ramsete trovi la sua naturale emulazione nella permanente ricerca di più avanzate identità culturali e di agganci con la domanda e il desiderio dei bambini, delle famiglie e della società”. (Loris Malaguzzi,1982)
Quali strumenti per favorire un’offerta educativa differenziata e di qualità?
Quali strumenti per garantire una progettazione condivisa nel sistema pubblico/privato?
Flessibilità e invariabilità
“In questa situazione, e non in altre, occorre leggere e rileggere caparbiamente quanto non si è fatto anche nell’educazione dei bambini e non si fa laddove si istituzionalizza e si organizza la loro educazione. Soprattutto in un momento come questo dove pare il discorso debba totalizzarsi –e per di più per vie ambigue- attorno ai temi dell’austerità o a quelli dei rapporti tra scuola pubblica e privata”. (Loris Malaguzzi, 1978)
Quale dialettica tra nuove istanze sociali, programmazione dei servizi e offerta educativa?
Quali modalità organizzative è utile adottare per offrire proposte differenziate di servizi che siano di qualità e rispondano ai diversi bisogni delle famiglie?
Monitoraggio e valutazione
“Ci sia consentito però di insistere che le questioni non si misurino solo nei loro aspetti ideologici. C’è bisogno di supporti molto certi e concreti, informazioni, dati, statistiche, studi, indagini, fenomeni previsionali, interventi e competenze da chiarire e decidere; e poi piani di sperimentazione seria e scientificamente controllata. Ma tutto non avrà ancora che poco senso se il primo atto di riflessione e di azione non sarà quello di assicurare ai bambini ancora esclusi […] di potere entrare nelle scuole, di entrare in scuole decenti, di accedere alla mensa e di cominciare da una eguale linea di partenza”. (Loris Malaguzzi 1979)
Quali rilevazioni qualitative e quantitative sui servizi possono sostenere i processi decisionali?
Quali strumenti per rilevare la qualità educativa dei servizi?
Regolazione e partecipazione
“La questione non è quella di privilegiare e di fare scelte assolute: è, invece quella, come dicevamo prima, di governare, di porre ordine, programmi e qualificazioni: di reintegrare nella classe politica e nella cultura dello stato e delle autonomie la concezione primaria di un progetto civile e di un progetto di promozione della scuola  (della scienza, della cultura) come aree di risorse e di investimento delle risorse”. (Loris Malaguzzi, 1983)
Quali modalità per coinvolgere i cittadini e costruire occasioni condivise in relazione alle prospettive di sviluppo dei servizi?
Quali modalità di gestione dei servizi possono favorire la collaborazione tra le istituzioni e tra i diversi soggetti coinvolti nei processi educativi?
Verrà attivata una commissione correlata agli interventi del venerdì mattina presso il Centro Loris Malaguzzi  (“L’utopia è a portata di mano, è nelle nostre mani. Chi difende la qualità?  All’uscita del tunnel, da che parte si gira?”).













Possibili tematiche per le Commissioni:

A) Primo gruppo: i soggetti protagonisti delle politiche educative
[Il dinamismo reciproco tra dimensione singolare e plurale, l'accredito delle competenze dei bambini, dei genitori, degli adulti che stanno con i bambini fondate sulla reciprocità delle relazioni (vedi Una carta per tre diritti di Loris Malaguzzi a cui aggiungiamo "la comunità)]
Soggetto e collettività: i bambini
Quali investimenti strategici per l'educazione e la cura dei cittadini più piccoli?
Quali relazioni tra il singolo ed il gruppo nell'offerta educativa orientata alla qualità?
Soggetto e collettività: gli adulti
Quali scelte politico-organizzative per garantire nei servizi educativi e nella scuola dell'infanzia la qualità dell'offerta e il lavoro in équipe?
Quali strumenti per garantire il lavoro educativo?
Soggetto e collettività: i genitori
Quali sono i valori di riferimento che sostengono il patto con la cittadinanza?​
Quali sono i valori di riferimento e le modalità attuative che sostengono il patto tra educatori/insegnanti e genitori anche in relazione alle molteplici culture e rappresentazioni?
Soggetto e collettività: la comunità
Che ruolo viene attribuito ai servizi educativi nella comunità nel rapporto con le strategie di promozione dell'occupazione, del benessere collettivo, della solidarietà … ?
Come si esprime la relazione tra servizi educativi/scuole dell'infanzia/servizi culturali/sociali/sanitari?

B)  Secondo gruppo: aspetti fondativi e valoriali delle politiche educative in ambito europeo, nazionale e regionale
[I punti inalienabili che orientano gli interventi dei politici, dei tecnici e degli operatori]
L'agire consapevole
Quale idea di società orienta le scelte politiche?​
Quale idea di servizio assumiamo nell’azione educativa?
L’agire rigoroso
Quali strumenti di osservazione e valutazione per costruire politiche efficaci e durature nel tempo?
Quali strumenti per assumere un atteggiamento professionale nel lavoro educativo?
L'agire competente
Quali sono le condizioni con cui si garantisce la possibilità di avere in servizio educatori e insegnanti competenti?
Quali sono le condizioni con cui si riconoscono e valorizzano le competenze dei bambini?
L'agire strategico
Quali sono le scelte che rendono i servizi educativi e le scuole risorse per il cambiamento?
Quali sono le scelte che rendono i bambini protagonisti della loro esperienza?
L'agire solidale
Quali scelte e modalità sono funzionali alla costruzione di una comunità solidale?
Quali scelte e modalità permettono di sperimentare l'appartenenza ad una comunità solidale?
Si avrà l'avvertenza da parte del coordinatore di facilitare la riflessione dei partecipanti in forma speculare sugli opposti: la delega, l'improvvisazione e l'imposizione…

C) Terzo gruppo: forme e modi di espressione delle politiche educative
[I diversi linguaggi comunicativi attraverso i quali educazione e politica si rappresentano.]
Silenzio e rumore
Quali sono le forme e le strategie dell'informazione e della comunicazione che le rendono efficaci?
Quali sono le forme e le strategie della comunicazione tra educatori, tra educatori e famiglie, tra educatori e sindacati, tra educatori e collettività?
Lentezza e velocità
Quali sono le politiche per facilitare il rispetto dei tempi di vita? [dal piano degli orari all'organizzazione del lavoro…]
Quali condizioni organizzative per favorire il rispetto dei tempi del bambino?
Equità e pregiudizio
Quali condizioni possono consentire una politica dei servizi inclusiva?
Quali modalità possono facilitare nel personale educativo e insegnante l'accoglienza e la valorizzazione della novità e della differenza?
Rispetto e intrusione
Come esercitare una democrazia attiva per promuovere i servizi?
A quali presupposti fa riferimento una relazione rispettosa degli altri?

D) Quarto gruppo: ambiti scientifici e artistici ed obiettivi correlati alle politiche educative
[Si prenderanno in esame gli apporti dell'economia, della psicologia, dell'antropologia, della sociologia, della medicina,  dell'architettura, dell'ecologia e dell'arte in relazione alla politica ed all'educazione]
Quali apporti per la politica da parte delle varie scienze?
Quale è il rapporto delle varie scienze e l'educazione?
Per le commissioni di questo gruppo si ritiene debbano essere considerati trasversali i temi della prevenzione, dell'innovazione, della ricerca e della qualità in dialettica con quantità, riparazione, trasmissione, tradizione…

E) Quinto gruppo: caratteristiche della governance e requisiti istituzionali
[L'importanza di regole condivise per lo sviluppo di un sistema integrato di qualità]
 "Pubblico e privato
Quali strumenti per favorire un'offerta educativa differenziata e di qualità?
Quali strumenti per garantire una progettazione condivisa nel sistema pubblico/privato?
Flessibilità e invariabilità
Quale dialettica tra nuove istanze sociali, programmazione dei servizi e offerta educativa?
Quali modalità organizzative è utile adottare per offrire proposte differenziate di servizi che siano di qualità e rispondano ai diversi bisogni delle famiglie?
Monitoraggio e valutazione
Quali rilevazioni qualitative e quantitative sui servizi possono sostenere i processi decisionali?
Quali strumenti per rilevare la qualità educativa dei servizi?
Regolazione e partecipazione
Quali modalità per coinvolgere i cittadini e costruire occasioni condivise in relazione alle prospettive di sviluppo dei servizi?
Quali modalità di gestione dei servizi possono favorire la collaborazione tra le istituzioni e tra i diversi soggetti coinvolti nei processi educativi?




[1] Tutte le frasi di Loris Malaguzzi sono riprese dagli editoriali delle riviste “Zerosei” e “Bambini”.